CREMONA, RISSA TRA DETENUTI IN CARCERE. LA PROTESTA DEL SAPPE - Sappe Lombardia

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CREMONA, RISSA TRA DETENUTI IN CARCERE. LA PROTESTA DEL SAPPE
 
09/07/2018 in CREMONA, letto  813 volte
Situazione di estremo pericolo all’interno della Casa Circondariale di Cremona, dove ieri pomeriggio si è verificata una rissa tra detenuti.
“La situazione è stata davvero pericolosa”, denuncia il Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece. “Nel pomeriggio di ieri si sono fronteggiati detenuti albanesi e nordafricani. Ad avere la peggio sono stati questi ultimi, due in particolare che sono dovuti ricorrere alle cure dei sanityari del Pronto soccorso per una prognosi di 20 giorni. Armati di oggetti taglienti rudimentali, i detenuti si sono fronteggiati con calci e pugni. L'intervento immediato dei pur pochi poliziotti penitenziari delle Sezioni e di quelli impiegati in altre attività ha scongiurato il peggio, intervenendo con tempestività e spirito di abnegazione, ed a loro va l’apprezzamento del SAPPE con l’auspicio del riconoscimento ufficiale di una ricompensa da parte dell’Amministrazione Penitenziaria”.
Capece torna a denunciare il ciclico ripetersi di eventi critici in carcere che vede coinvolti detenuti stranieri. “E’ sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un'impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni '90 sono passati oggi ad essere quasi 20mila”, spiega il leader nazionale dei Baschi Azzurri. “Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: sollecitiamo il Governo ed il Ministro della Giustizia ancora una volta su una specifica criticità penitenziaria. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d'origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia'. Il dato oggettivo è però un altro: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili. E credo si debba iniziare a ragionare di riaprire le carceri dismesse, come l’Asinara e Pianosa, dove contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”.
Il SAPPE chiede l’intervento del Ministro della Giustizia Alfonso BONAFEDE per affrontare la questione penitenziaria: “Forse il pretesto del furioso pestaggio tra i detenuti a Cremona è tra i più futili, ossia l’incapacità di convivere – seppur tra le sbarre – con persone diverse. O forse le ragioni sono da ricercare in screzi di vita penitenziaria o in sgarbi avvenuti fuori dal carcere. Fatto sta che si è scatenata una pericolosa rissa che ha coinvolto ancora una volta i poliziotti penitenziari. Statisticamente contiamo, ogni giorno, gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 10 giorni un detenuto si uccide in cella: aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno. Addirittura sono stati più di 50 i suicidi in cella dall’inizio dell’anno, una cifra allarmante che dovrebbe seriamente preoccupare. Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto”, aggiunge il leader del SAPPE, “sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere. Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto. La vigilanza dinamica ed il regime penitenziario aperto non favoriscono affatto la rieducazione die detenuti ma il concretizzarsi di gravi eventi critici. Rinnoviamo l’invito al Guardasigilli affinchè sospenda ogni provvedimento in tal senso e convochi i Sindacati per affrontare la questione penitenziaria, che è e rimane una emergenza”.
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